Mentre Bonaccini parla di “sanità di eccellenza”, Muzzarelli annuncia il taglio: “Ci adeguiamo a un provvedimento del governo Renzi”. Penalizzati di day hospital

Solo pochi giorni fa il presidente della Regione Stefano Bonaccini in occasione della presentazione di un progetto per un nuovo futuro ospedale infantile nel reggiano ha ripetuto uno dei suoi mantra: “La nostra sanità regionale è una delle migliori a livello europeo per qualità ed efficienza e vogliamo continuare a garantirne standard eccellenti, anche a partire dalla qualità delle strutture che ne ospitano i servizi”. Eppure, nonostante gli slogan ripetuti sugli investimenti in sanità, è notizia fresca l’addio formale a 110 posti letto entro fine anno negli ospedali della provincia di Modena. Un addio previsto da apposita delibera regionale che recepisce il volere di un  decreto ministeriale del 2015 del Governo Renzi che fissa a 3,7 letti per mille abitanti il tetto della disponibilità ospedaliera nelle regioni italiane. E per Modena questo significa appunto 110 posti in meno. Un taglio (da 2.556 posti letto a 2.446 entro il 31 dicembre 2016) che preoccupa anche il sindaco Giancarlo Muzzarelli che nelle vesti di presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria pronuncia il suo ‘obbedisco’ al volere di Bonaccini, ma senza nascondere il suo disagio. «Ci adeguiamo – afferma Muzzarelli -, prendendo atto di un provvedimento nazionale che dobbiamo applicare con la consapevolezza che, grazie alla riorganizzazione dei servizi e le modalità di applicazione decisa dalla Regione, le ricadute negative sull’utenza confidiamo saranno ammortizzate dalla qualità della rete sanitaria territoriale modenese>. Il taglio benedetto dalla Regione Emilia Romagna riguarda posti letto di day hospital: 53 negli ospedali Ausl (Baggiovara, Carpi, Mirandola, Pavullo e Vignola), 47 al Policlinico di Modena e dieci dell’ospedale di Sassuolo. Fra questi sono compresi i day hospital oncologici.