Verranno realizzate due nuove microaree in via Cavo d’Argine, ma il numero complessivo dei rom e sinti presenti in città (291) non aumenterà

Riordino in vista, a Modena, per le microaree che ospitano i nomadi. Entro fine anno l’Amministrazione comunale presenterà in Consiglio un piano di redistribuzione della popolazione rom e sinti che vive in città. Inoltre, il Comune ha intenzione di partecipare al bando regionale che assegna 700mila euro per la realizzazione e riqualificazione di microaree. Se verranno assegnate a Modena, le risorse saranno utilizzate per la risoluzione di alcuni problemi che Piazza Grande ha individuato come particolarmente urgenti, dal punto di vista sanitario e della densità abitativa. In via Cavo d’Argine saranno realizzate due nuove microaree, che non comporteranno comunque un aumento del numero di nomadi sul territorio: gli insediamenti avranno una dimensione di mille metri quadrati ciascuna e ospiteranno due famiglie fino a un massimo di 14 persone ciascuna. Saranno realizzate in area agricola e destinata a servizi di interesse collettivo di proprietà comunale, con strada di accesso e già servita dai servizi essenziali. L’Amministrazione comunale interverrà poi anche sull’area di via Stradello Panaro, che sorge accanto a un elettrodotto, e su quella di via Divisione Acqui, destinata esclusivamente allo spettacolo viaggiante. Complessivamente le microaree pubbliche a Modena sono 17 e ospitano 76 famiglie sinti, per un totale di 291 abitanti, pari a circa lo 0,15% della popolazione modenese.