Campagna elettorale in salsa modenese: la famiglia Pavarotti intima al candidato Donald Trump di non usare canzoni del Maestro…

Donald Trump è riuscito addirittura nell’impresa di mettere per una volta d’accordo tutta la famiglia di Luciano Pavarotti: le figlie del Maestro e la stessa vedova Nicoletta Mantovani stavolta sono unite contro l’uso di brani di Pavarotti da parte di uno dei candidati, quello repubblicano, alla Casa Bianca, come ha fatto Trump nell’ultima decisiva convention di Cleveland, dove è risuonata la voce di Big Luciano e le note di alcuni dei suoi pezzi più famosi, in particolare “Nessun dorma”, romanza composta dalla famosa strofa “All’alba vincerò”. La cosa non è stata digerita dalla famiglia Pavarotti: ieri, in un comunicato congiunto firmato dalla figlie Lorenza, Cristina e Giuliana e dalla stessa Nicoletta Mantovani – la famiglia diffida Trump dall’utilizzo ulteriore della voce del Tenorissimo. “Tocca a noi familiari ricordare che i valori di fratellanza e solidarietà che Luciano ha espresso durante tutta la sua vita”, si legge nel comunicato, sono incompatibili con la visione del mondo del candidato Trump”. Insomma: ce l’hanno un po’ tutti con l’imprenditore candidato presidente: anche Aerosmith, Rolling Stones, Queen, Rem, Adele e Neil Young hanno rifiutato loro canzoni alla campagna elettorale di Trump, nonostante il previsto pagamento dei diritti alla Siae americana. Trump, naturalmente, tira avanti per la sua strada, per niente preoccupato. Poi bisogna vedere cosa sarebbe accaduto se queste canzoni le avesse richieste la ben più moderata candidata Hilary Clinton