L’Emilia Romagna segna il record negativo per le imprese giovanili: la nostra regione è ultima in Italia per presenza di attività fondate dagli under 35. I dati Unioncamere segnano una flessione del 4,8 per cento, con una perdita di 1559 imprese

In Emilia Romagna crollano le imprese giovanili. Secondo un’analisi di Unioncamere la nostra non è una regione per giovani: al 31 dicembre dell’anno scorso le attività fondate da persone di età inferiore ai 35 anni sono risultate 31.135, con una flessione del 4,8 per cento, con una perdita di 1559 imprese. Un segno meno particolarmente grave, tra i più alti in Italia. Non solo, su tutte le imprese dell’Emilia Romagna, quelle giovanili sono solo il 7,7 per cento: la quota più bassa tra le regioni italiane.

Dai dati risulta crollato in particolar modo il settore delle costruzioni, con quasi mille unità in meno ed una flessione del 12,4 per cento. L’industria perde il 7 per cento, seguito da un ulteriore calo nei servizi, almeno del 3 per cento. L’unico più si legge nel settore dell’agricoltura e della pesca, con un 2,8 per cento di incremento.

La riduzione è da attribuire principalmente all’ampia flessione delle ditte individuali, che hanno visto un crollo di più di 1300 attività. In rapida contrazione anche le società di persone. Un’inflessione attribuibile all’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata, che sostiene la crescita nel tempo, più contenuta delle società di capitale. Questo tipo di attività ha infatti visto un incremento di circa 100 unità, segnando un più 2,2 per cento.