Questa sera a Pavullo l’attesa assemblea pubblica sulla riorganizzazione dell’ospedale. I massimi vertici di Comune, Provincia, ed Ausl esporranno gli interventi previsti dopo la chiusura del punto nascite. I comitati promettono battaglia

Dopo l’incontro organizzato la scorsa settimana, dai comitati che continuano a battersi affinché il punto nascite dell’ospedale riapra, visto che i parti non programmati a Pavullo, sono già cessati, questa sera è la volta delle istituzioni. Con le massime rappresentanze di USL, Provincia, Regione, comune di Pavullo e Unione dei comuni del Frignano, riuniti dalle ore 20,30 nello stesso cinema teatro che nel 2011 vide protagonisti gli stessi vertici nell’illustrazione di quel Pal che declassò l’ospedale di Pavullo ad ospedale di prossimità e che di fatto decretò già sulla carta il percorso verso la chiusura del punto nascite. Un appuntamento creato per illustrare il piano di investimenti promessi sull’ospedale all’interno dell’a riorganizzazione della rete sanitaria provinciale, una riorganizzazione che non contempla più il punto nascite, ma che sulla spinta dei comitati presenti tornerà a concentrarsi sulla chiusura del punto nascite. I comitati sostengono che le ragioni per continuare a nascere a Pavullo ci sono, in considerazioni delle condizioni geografiche e di sicurezza che sarebbero necessarie ma sulle quali, oggi, non ci sono garanzie. Parla invece come la questione punto nascite fosse già archiviato il Presidente dell’Unione dei Comuni del Frignano Leandro Bonucchi, questa sera sul palco insieme ai vertici della sanità modenese e regionale. Dopo la chiusura del punto nascite di Pavullo, arrivata al termine di un percorso già definito nel Pal del 2011, la politica si interroga sul futuro dell’ospedale all’interno della riorganizzazione delle rete provinciale. E non è solo una questione di investimenti, sono circa 6 milioni quelli su scala pluriennale previsti, ma anche sull’identità e sul ruolo che il locale ospedale avrà nella rete provinciale. A confermare questo interrogativo e la necessità di verificarne i singoli passaggi, è Leandro Bonucchi, Presidente dell’Unione Comuni del Frignano.

Intervista a Leandro Bonucchi, Presidente Unione Comuni del Frignano