Si mantiene lavoro e si riducono spesa e debito

PAVULLO – Debito ridotto di un milione e investimenti realizzati per tre: Pavullo esce dalla prova di bilancio più difficile, quella dell’annus horribilis 2012, con dati finanziari confortanti pur in un contesto segnato dal peso dei tagli. E’ quanto emerso nel Consiglio comunale di martedì, dove è stato approvato il consuntivo 2012 che tante difficoltà sta creando tra i comuni della provincia, con il caso estremo di Sassuolo (vedi pag. a fianco). In una seduta che ha visto anche la partecipazione del Collegio dei Revisori, il rendiconto è stato presentato dall’assessore al Bilancio Stefano Iseppi, con diverse considerazioni. «Il 2012 è stato l’annus horribilis per i Comuni, come lo è stato per le famiglie e le imprese» ha premesso. In questo quadro, Pavullo ne esce con cinque punti importanti: «Chiudiamo in avanzo – ha sottolineato Iseppi – un piccolo avanzo che è segno di equilibrio. Cala il debito di lungo termine di quasi un milione di euro. Abbiamo investito quasi 3 milioni in un anno difficilissimo. Abbiamo rispettato il Patto di stabilità e caliamo di un milione la spesa corrente». Nello specifico, l’avanzo di amministrazione è di 47mila euro, nell’ambito di una manovra che si è attestata sui 19 milioni. Sul fronte debiti invece si registra una diminuzione di quasi un milione, con il passaggio dai 18,7 milioni del 2011 a 17,7. E in quello investimenti, si rileva che «nell’anno peggiore della crisi siamo riusciti a investire oltre 3 milioni grazie soprattutto a finanziamenti intercettati per quasi 2 milioni, e 800mila euro di risorse proprie». Questo innanzitutto per avviare il cantiere della Pratolino-Malandrone, per diversi interventi sulla viabilità comunale e vicinale, la manutenzione delle scuole Foscolo e la ciclopedonale all’aeroporto. «Dobbiamo e vogliamo proseguire con questo sforzo sugli investimenti – ha rimarcato Iseppi – perché credo che sia la cura migliore per il problema della crescita». Capitolo importante anche quello della spesa, che ha visto nel 2012 tirare i cordoni della borsa fino a quota 12,9 milioni, con una sforbiciata secca di uno. «Il rendiconto 2012 si chiude positivamente con molti obiettivi raggiunti, certo, ma con una finestra aperta su di un futuro incerto» ha quindi commentato Iseppi. Ci sarebbero progetti, come quelli sull’illuminazione pubblica, la ristrutturazione degli immobili e la riorganizzazione delle sedi, ma tutto è bloccato dal Patto di stabilità, blocco che alla fine toglie lavoro alle imprese: «Se ci fosse spazio – ha fatto notare – nel nostro piccolo avremmo un piano da 10 milioni che creerebbe opportunità e lavoro». Questa la fotografia finanziaria, che chiamava alle dovute prese di posizione. Sul fronte della minoranza, sono state espresse perplessità dal capogruppo Pdl Luciano Biolchini (con una certa sorpresa, si è riscontrata per l’opposizione solo la sua presenza e quella di Melchiorri su un tema tanto importante), innanzitutto sull’entità della manovra: «Per il 2012 si partiva da un preventivo di 29 milioni e si è finiti a 19: mi chiedo come sia possibile una variazione di circa il 30%» ha osservato chiedendo spiegazioni ai Revisori. Ha poi sottolineato che «sulla riduzione della spesa di personale si beneficia dell’esternalizzazione della casa di riposo ‘Fili d’argento’, con i suoi dipendenti». Poi ha lamentato eccessivi rincari per i cittadini sull’elettricità per i lumini del cimitero e ha chiesto «che si investa su lavori socialmente utili facendo in modo che chi è giovane e beneficia di buoni pasto possa rendersi utile alla comunità, se in grado di lavorare». Sul fronte della maggioranza, il capogruppo della ‘Torre’ Leo Lo Russo ha espresso soddisfazione per i termini di bilancio, pur esprimendo preoccupazione «per una diminuzione del 31,82% sul sociale, il -3% sulla cultura, il -16% sul turismo e il -19% sullo sviluppo economico. Ma credo – ha detto – che siano maggiori gli elementi di positività, a partire dai 3 milioni di investimenti, elemento prezioso che va sottolineato all’esterno perché si porta lavoro in tempi difficili». Il presidente del Collegio dei Revisori Enzo Gazzotti ha quindi risposto a Biolchini che la variazione tra previsione e rendiconto 2012 «è dovuta soprattutto a due voci: quella su ‘alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossione dei crediti’, in cui si partiva da un auspicio di 4,6 milioni e ci si è ritrovati a 2,5; poi alla voce ‘accensione dei prestiti’, dove si pensava di contrarne per 5,3 milioni ma ci si è fermati a 800mila anche perché non si è fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria». Punto, questo in particolare, senz’altro positivo, come ha osservato poi Iseppi, «perché se il Comune non chiede l’anticipo, non deve pagare gli interessi alle banche». nDaniele Montanari