A due giorni dalla sfida salvezza,  le due squadre hanno bisogno di una vittoria: un pareggio sarebbe un disastro per entrambe. Ma ci sono alcuni precedenti che rincuorano la squadra di Bergodi

I tifosi del Modena si stanno organizzando per venerdì sera: già venduti circa 300 biglietti per lo stadio “Silvio Piola” di Novara. Sul sintetico, la squadra di Bergodi si gioca un bel pezzo di storia e di futuro. Non tutti sono al meglio della condizione: preoccupano in particolare Luca Belingheri, recupero più lento del previsto, e Andrea Mazzarani, uscito con la caviglia malconcia dalla sfida con il Pescara. Se nessuno dei due dovesse farcela, Luppi farebbe il trequartista dietro a Stanco e Granoche, soluzione inedita ma necessaria. Per il resto formazione confermata, con il rientro di Giorico in mediana e l’assenza per squalifica di Marzorati, sostituito da Bertoncini. Problemi di formazione anche per il Novara: mister Baroni deve fare a meno degli squalificati Dell’Orco e Lanzafame e dell’infortunato Faraoni. Diversi giocatori in dubbio: Viola, afflitto da pubalgia, Dickmann, con una caviglia in disordine, ma in via di guarigione, Garofalo e Ludi alle prese con affaticamenti muscolari. Sicura la presenza del bomber Evacuo,  capocannoniere del Novara con 12 gol. 

La pressione della piazza è forte sia a Modena che a Novara: entrambe le squadre sono di fronte all’ultima spiaggia, solo una vittoria può servire, il pareggio sarebbe un suicidio calcistico per entrambe: per il Novara sicuro, per il Modena quasi. C’è un precedente che rincuora il Modena: 5 anni fa, il 29 maggio 2011, i gialli con Bergodi in panchina vinsero 3-2 proprio all’ultima giornata, proprio a Novara, con una doppietta di Mazzarani. Erano altri tempi e altre condizioni: il Novara era già nei playoff e Modena già salvo, ma poiché Bergodi e Mazzarani c’erano allora e ci sono anche stavolta, chissà… Infine, nella sua storia recente, almeno in sei casi Modena si è salvato in extremis, come l’anno scorso ai play-out, o all’ultima giornata, come nel 2009 a Trieste, con un gol di Pinardi a 6 minuti dalla fine. C’è anche una tradizione da salvare.