Secondo il presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi, da due anni a questa parte si è fatto poco sul tema di messa in sicurezza del Secchia, affinché non si ripeta una nuova tragedia

19 gennaio 2014: la bassa modenese, dopo il terremoto, si trovò davanti a un nuovo disastro. Nell’anniversario della violenta alluvione che colpì la provincia, il pensiero va anche alle imprese industriali, commerciali ed agricole danneggiate. A richiedere i danni sono state in tutto più di 500 attività. 24 mesi dopo la tragedia i luoghi inghiottiti dall’acqua fanno ancora paura essendo stati fatti solo i lavori più urgenti. Sono tante ancora le segnalazioni dei cittadini ad Aipo, tra problemi di varia natura e smottamenti. 

I paesi più colpiti dall’alluvione, come Bastiglia e Bomporto, hanno saputo rialzarsi con coraggio, proprio com’era accaduto nel 2012 nell’area devastata dal terremoto. Il via libera ai risarcimenti è stato ottenuto dalla maggior parte delle imprese, ma i tempi dei pagamenti restano ancora molto lunghi, quindi il problema maggiore.

Ai nostri microfoni Eugenia Bergamaschi, Presidente di Confagricoltura Modena