Ammontano a 209 mila tonnellate i rifiuti bruciati nel 2017 dall’inceneritore di Modena. I modenesi ne hanno prodotti 124 mila, lo stabilimento di via Cavazza infatti brucia anche rifiuti provenienti da fuori regione

Nel 2017 l’inceneritore di Modena ha bruciato 209 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, contro le 240 mila tonnellate massime autorizzate in un anno. Un’attività quasi a pieno regime che vede lo stabilimento di Via Cavazza bruciare una quantità di rifiuti indifferenziati ben al di sopra di quelli prodotti a Modena. L’impianto modenese con il potenziamento e le nuove autorizzazioni concesse, infatti oltre a bruciare rifiuti prodotti nella nostra provincia, accoglie anche rifiuti che arrivano da fuori: nello specifico nel 2017 ha bruciato circa 42 mila tonnellate di rifiuti in arrivo da altre province e altrettanti 42 mila tonnellate provenienti da fuori regione. La provincia di Modena, nonostante l’aumento della raccolta differenziata, ormai a circa il 65%, che dovrebbe ridurre la quota de destinare all’inceneritore, continua a produrne una quota costante. Sono 124 mila le tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dal bacino modenese e avviate all’inceneritore nel 2017, in linea con gli anni precedenti. E questo perché ogni anno insieme alla raccolta differenziata, aumenta anche la produzione di rifiuti. Circa 650 kg quelli prodotti pro capite ogni anno. Inoltre la potenza calorica prodotta dalle centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti invece di essere utilizzata per riscaldare le abitazioni, come era previsto negli obiettivi primari dell’inceneritore, viene utilizzata per produrre vapore che immesso in una turbina produce energia elettrica che Hera poi vende al gestore nazionale.