Percepivano assegni di disoccupazione, ma le assunzioni e i licenziamenti erano fittizi: evitato danno alla collettività per 1,2 milioni di euro

Il meccanismo fraudolento iniziava con delle assunzioni fittizie, proseguiva con degli altrettanti finti licenziamenti e aveva il suo culmine nella richiesta all’Inps delle indennità di disoccupazione. Sono 112 le persone indagate nella presunta maxi-truffa all’Istituto di Previdenza Sociale smascherata dalla Guardia di Finanza di Vignola: 110 sono coloro che hanno indebitamente percepito gli assegni, i restanti due sono i titolari delle imprese individuali, di fatto inesistenti, che firmavano le assunzioni. Entrambe avevano la sede legale in provincia di Modena. Le richieste di indennità provenivano invece da diverse parti d’Italia: da Ravenna a Perugia, da Caserta a Napoli, passando anche per Mirandola. L’indagine, a cui ha collaborato anche l’Inps di Modena, è coordinata dai pm Katia Marino ed Enrico Stefani. Gli assegni mensili di disoccupazione incassati fraudolentemente oscillavano tra i 400 e i mille euro ciascuno, che venivano accreditati su carte di credito prepagate. La somma complessiva che era stata richiesta dai truffatori ammonta a circa 1,2 milioni di euro: l’Inps aveva già erogato 180 mila euro. Una cifra per la quale le Fiamme Gialle hanno già avviato la procedura di confisca.