Un giallo il caso della 76enne brianzola trovata senza vita mercoledì sera in una scarpata nella frazione di Montecenere: era scomparsa di casa da dieci giorni e non aveva legami con Modena

Non si sa che ci faceva lì, non si sa (ancora) per quali cause è morta. E’ un mistero totale il caso di Antonietta Turri. Il cadavere della donna, 76 anni, è stato trovato nel tardo pomeriggio di mercoledì in fondo a una scarpata in zona boschiva a Montecenere, frazione di Lama Mocogno. Antonietta, pensionata, abitava a Varedo, in provincia di Monza: che si sapesse, non aveva nessun legame con Modena, né tantomeno con l’Appennino modenese. Di lei si erano perse le tracce dal primo agosto: era uscita di casa verso le 16, aveva detto che andava dal parrucchiere, nel paese vicino di Paderno Dugnano, nonostante le raccomandazioni del marito non aveva portato con sé il cellulare. Dal parrucchiere non è andata. E a casa non è tornata. Per trovarla i familiari si sono rivolti anche alla trasmissione tv ‘Chi l’ha visto’. Dieci giorni dopo la scomparsa, il tragico ritrovamento. Quando è stata ritrovata, mercoledì, in mezzo alla vegetazione, il suo corpo era in avanzato stato di decomposizione. La sua Lancia Y parcheggiata a lato strada. Della sua disavventura si sa solo che nella notte tra l’1 e il 2 agosto era in autostrada ed è uscita al casello di Campegine, nel reggiano. Poi, un lungo vagare che l’ha portata sui monti modenesi. La Procura ha aperto un’indagine, seguita dalla pm Claudia Natalini, ma gli elementi disponibili sono al momento pochissimi, quasi nulli. La donna non soffriva di disturbi di alcun tipo, era perfettamente autonoma, la posizione del sedile dell’auto lascia pensare che fosse lei alla guida e nel suo portafogli non mancava un euro. Fondamentale è a questo punto capire la causa del decesso. Martedì saranno iniziati gli esami del caso. E forse si saprà di più di questa morte misteriosa di una brianzola in un bosco dell’Appennino modenese.