Alla fine di ottobre sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione alla struttura danneggiata dal terremoto del 2012. L’edificio ora ospita la sede della Fondazione Fossoli

Aperta al pubblico la parte ottocentesca dell’ex Sinagoga di Carpi al termine delle opere di ristrutturazione post sisma che hanno interessato il primo piano del fabbricato, che si sono svolte nel corso dell’estate, e che sono state concluse alla fine di ottobre.
L’edificio fu costruito nel 1722, pochi anni dopo l’istituzione del ghetto. Nel 1861 fu inaugurata la versione rimaneggiata ad opera di Achille Sammarini.
La sinagoga, prima nascosta all’esterno, ebbe allora una facciata neoclassica, con portale monumentale e finestre ornate di cornici di cotto. All’interno, una scala di marmo a gradini concavi porta alla vasta sala di preghiera, decorata con stucchi, dorature e fregi monocromi, opera degli artisti modenesi Venturi e Manzini. Il tabernacolo è a colonne corinzie scanalate e timpano circolare.
Dalla fine dell’800 è chiusa al culto e all’interno non sono più conservati oggetti sacri, trasferiti a Modena, e a Gerusalemme ed in seguito alla diminuzione della popolazione ebraica di Carpi, l’edificio ha cambiato destinazione d’uso. Dal 2009, infatti, in via Rovighi c’è la sede della Fondazione Fossoli.