È questa l’impressione comune a tutti coloro che attendono il treno (il famoso Gigetto), alla stazione di Piazza Manzoni. “È un peccato”. La tratta è importante, i nuovi treni sono confortevoli, ma il luogo in cui si attendono le corse è quello che si vede dalle immagini: un eterno cantiere, fatto di reti che iniziano a sbiadire, mentre tutto intorno l’abbandono e il degrado avanzano. Dietro ogni pensilina, ci sono pattumiere a cielo aperto. Le macchinette per obliterare i biglietti non funzionano, sostengono i passeggeri. Una volta comprato il biglietto, bisogna subito farlo presente al controllore. Sul fronte, alcune sedie rotte sono state lasciate davanti alle porte chiuse dell’edificio principale, da anni inutilizzata. Basta spostarsi di poco per scoprire altre sorprese spiacevoli: appena dietro alla struttura adibita a tabaccheria, tra le erbacce c’è altra sporcizia, bottiglie di plastica e di birra, anche siringhe. Dal 2018 le nostre telecamere tornano qui ogni anno e ogni anno il degrado è lo stesso, anzi, va aumentando. La stazione piccola è un tassello ad oggi ancora abbandonato in quello che è il progetto di riqualificazione della rete su ferro in città e in regione. In ballo ci sono piani per eliminare i passaggi a livello di Gigetto dalle vie più importanti della città. Da poco è stata aperta una consultazione cittadina per chiedere se sia meglio un sottopasso o un sovrappasso in via Panni, ma ancora nulla si sa sul futuro della struttura in piazza Manzoni, vuota da quando è stata ritenuta non sicura a livello antisismico. Anni fa, si era parlato un progetto di riqualificazione ad opera dell’agenzia Agidi, naufragato tuttavia con la morte di Paolo Guerra, il suo titolare.