Dimenticato e trascurato, il voto in condotta torna improvvisamente alla ribalta nelle scuole italiane.
E’ l’effetto del disegno di legge (ddl) Valditara, voluto dall’attuale ministro dell’Istruzione, già approvato dal Senato, che prevede un giro di vite sul comportamento degli studenti durante l’orario scolastico.

Una delle novità più rilevanti del ddl è proprio il ritorno del voto in condotta espresso in decimi.
Lo stesso voto in condotta  – riferito a tutto l’anno scolastico e non al singolo quadrimestre – farà media e avrà un peso specifico importante nell’essere promossi o bocciati.
Alle scuole medie, con il 5 in condotta, infatti, scatterà automaticamente la bocciatura.
Per quanto riguarda le scuole superiori, già ottenere un 6 in condotta comporterà un debito formativo in educazione civica, da recuperare a settembre.
Alle scuole primarie, il voto in condotta sarà espresso dal collegio dei docenti, con un giudizio chiaro, semplice e sintetico: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente e gravemente insufficiente.

Tra le novità del ddl Valditara – oltre all’ampliamento del metodo didattico Montessori per l’insegnamento – vi è l’inasprimento dei provvedimenti in caso di aggressione di uno studente al personale scolastico (presidi, docenti e personale Ata).
In caso di condanna penale, scatterà anche una multa da 500 euro fino a 10mila euro.
Dal 30 marzo, peraltro, è già in vigore la Legge Sasso, che ha aumentato di molto le pene detentive: in caso di aggressione si passa dagli attuali cinque anni e mezzo a sette anni e mezzo.