In Emilia-Romagna, in uno scenario dominato dalla speranza che la ripresa dell’economia si consolidi, la base imprenditoriale giovanile continua a contrarsi.

Sono sempre meno i giovani che decidono di intraprende o comunque di continuare l’attività imprenditoriale. A fine giugno le imprese attive giovanili in regione sono risultate 32.485, ovvero il 7,9 per cento delle imprese regionali. In un anno se ne sono perse 1.108. La tendenza in regione è quindi più pesante di quella nazionale. In Italia la contrazione delle imprese giovanili è meno ampia come anche quella delle altre imprese. È quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio di fonte InfoCamere elaborati dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna. Le imprese giovanili aumentano solo in Trentino-Alto Adige, e nel Lazio. L’Emilia-Romagna è quindicesima in classifica. La riduzione delle imprese giovanili è determinata soprattutto dal crollo delle costruzioni, settore in continua grande difficoltà. Cresce lievemente l’insieme del settore dei servizi. La riduzione è da attribuire principalmente alla flessione delle ditte individuali, prese tra congiuntura negativa e indisponibilità del credito, ma è molto più intensa per le società di persone. Queste risentono in negativo dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata di cui si avvantaggiano le società di capitale, che hanno messo a segno un vero boom.