Dopo la retrocessione in Lega Pro figlia di mille problemi (anche arbitrali), i gialloblu devono ripartire e lo faranno con Caliendo al timone e un piccolo gruppo di giocatori di questa stagione. Per il resto bisogna ricreare entusiasmo attorno alla squadra e alla società

Il Modena retrocede mestamente in serie C e senza possibilità di salvataggio nemmeno attraverso il caso-Lanciano. Retrocede dopo 15 anni da quella promozione firmata Ciro Ginestra a Brescello e con due stagioni in A. Una squadra forse considerata inizialmente da playoff e che invece si e’ rivelata decisamente mediocre, allenata poco e male da Crespo e rimessa in sesto (per il gioco, non certo per i risultati) troppo tardi da Bergodi. Una squadra che non meritava, però, il trattamento arbitrale delle ultime settimane (lo scempio di ieri a Novara, con espulsione e rigore inventati dopo un minuto e il gol di mani di Lapadula con il Pescara) e forse  dell’intera stagione (espulsioni a gogò, rigori non dati, come su Granoche a  Vercelli e Bentivoglio a Novara). Tuttavia i numeri sono impietosi: 22 sconfitte in 42 partite, solo 7 punti in 9 partite di gestione-Bergodi. Oltre alle esecuzioni arbitrali chirurgiche (segnatevi i nomi di Pasqua di Tivoli e Abisso di Palermo:  speriamo nella moviola in campo) è difficile accampare troppe scuse.  Un anno no. Ora si riparte da Lega Pro, probabilmente sempre con Caliendo, che comunque in tira avanti la baracca tra l’indifferenza generale o, peggio, tra gli insulti e i moniti allaa chiarezza societario del sindaco,  quando poi i soldi li tira fuori solo ed esclusivamente Caliendo. Sarebbe bello ripartire da Bergodi (se il mister restare) e da qualche giocatore (come Manfredini Osuji Gozzi Giorico Luppi, ma Luppi con i suoi nove gol un posticino in B lo trova, forse quella di ieri è stata l’ultima partita di Granoche in giallo). Per il resto forze fresche e ritrovato entusiasmo, anche se non sarà facile. Vediamola così: non sarà la cosa più entusiasmante del mondo, ma almeno si tornerà a dare la paga alla Reggiana. A patto di non rimanere 15 anni in Serie C.