Controlli per la salvaguardia della salute, ma da effettuare con “equilibrio”. E’ il senso della circolare che il Ministero dell’Interno ha inviato ai Prefetti con le linee guida che le forze dell’ordine dovranno seguire nei controlli della fase due. L’obiettivo del nuovo quadro di regole è quello di trovare un punto di equilibrio tra la salvaguardia primaria della salute pubblica e l’esigenza di contenere l’impatto delle restrizioni sulla vita dei cittadini, ma anche tra il sostegno al riavvio del sistema economico produttivo e la sicurezza dei lavoratori. La circolare contiene anche alcuni importanti chiarimenti del nuovo Dpcm. Nel decreto è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, si legge nella circolare del Viminale. Il Viminale poi spiega che il termine “congiunti” ricomprende “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti”. Per quanto riguarda l’attività fisica, altro tema su cui sono arrivate numerose multe nelle settimane scorse, la circolare ribadisce che è consentita l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e col il divieto di assembramento”. Le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive. Il sistema sulla verifica viene sostituito con un “regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni” contenuti nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, “perché si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”.