Trovare casa a Modena? Un’impresa sempre più difficile. Lo sanno bene gli studenti universitari, che hanno protestato in tenda contro un caro affitti che rende proibitiva la frequentazione dell’ateneo, ma lo sanno anche i lavoratori. Infermieri, forze dell’ordine, autisti faticano a trovare casa a prezzi accessibili, mentre con l’avvicinarsi di settembre si sta facendo evidente anche la criticità degli insegnanti. Si sta svolgendo in questi giorni infatti la chiamata diretta per immettere nelle aule modenesi insegnanti di sostegno da fuori provincia. Un’occasione importante per chi vuole fare questo lavoro, che comporta un primo periodo di assunzione a tempo determinato che poi diventa indeterminato. Ma nonostante la felicità dei contratti, ben 80 insegnanti di sostegno delle elementari hanno rinunciato a venire a Modena, proprio perché spaventati dai costi degli alloggi e della vita, a fronte di uno stipendio non sufficiente a far quadrare i conti necessari. Così l’emergenza abitativa travolge anche il mondo dell’istruzione, facendo salire l’allarme sugli effetti negativi del caro affitti su attività chiave per la nostra città. Già più volte il sindacato di Polizia Siulp ha sottolineato come alloggi troppo cari scoraggino i poliziotti a rimanere a Modena dopo il periodo di formazione, a scapito della sicurezza che vorrebbe più organico tra le forze dell’ordine; anche Seta aveva lanciato un appello a calmierare i prezzi: con affitti così elevati diventa impossibile attirare a Modena anche nuovi autisti.