Nel video l’intervista alla Dott.ssa Concetta Ponticelli, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo Modena 1

 

È iniziato tutto dall’app chiamata Tik Tok, un sistema di messaggistica istantanea molto in voga tra giovani e giovanissimi. Attraverso questa chat un uomo sarebbe riuscito a mettersi in contatto con un bambino di quarta elementare della scuola Giovanni XXIII. “Mi piacerebbe avere un fratellino come te” “domani sera ci sei?” Questi alcuni esempi di messaggi che sarebbero arrivati nella chat del bambino, tutti volti a conquistarne la fiducia per arrivare, in definitiva, a incontrarlo dal vivo. Il padre del bambino, venuto a conoscenza di questa conversazione virtuale, ha immediatamente sporto denuncia alle forze dell’ordine, che in poco tempo sono riuscite a identificare il presunto pedofilo. Si tratta di un uomo residente fuori provincia che è stato denunciato ed è ora indagato con l’accusa di adescamento di minore, ma ulteriori accertamenti sono ancora in corso. Il padre ha inoltre segnalato il caso alle maestre del figlio e, da qui, la scuola si è attivata per mettere in allerta tutti i genitori, facendo girare sul registro elettronico una comunicazione firmata dalla preside. La scuola del bambino nel frattempo ha incontrato il padre che ha sporto denuncia e invita a prestare particolare attenzione, visto che è difficile sapere quanto siano diffuse app come Tik Tok