Si è tenuta ieri una nuova udienza per la vicenda di Haemotronic, l’azienda che, crollando per le scosse del sisma, ha causato la morte di quattro giovani operai. Richiesta la riapertura del caso, il giudice si è riservato

Spera nella riapertura del processo Anna De Prisco, la madre di Giordano Visconti, una delle quattro vittime decedute per il crollo dell’azienda del biomedicale Haemotronic il 29 maggio 2012, giorno della seconda grande scossa di terremoto. Ieri c’è stata a Modena una nuova udienza davanti al giudice Eleonora Perillo, cui spetta la decisione se riaprire o meno un caso giudiziario che risultava chiuso su richiesta del pm Angela Sighicelli. Quest’ultima ieri ha difeso la sua decisione ed ha chiesto l’archiviazione mentre l’avvocato Antonio Giardina che assiste la famiglia Visconti ha chiesto un’indagine suppletiva. Lo stesso ha fatto l’avvocato Patrizia Micai in difesa delle famiglie di altre due vittime, Paolo Siclari e Matteo Serra. Sul tavolo è stata portata nuova documentazione che chiama in causa il ruolo avuto dalla Commissione Grandi Rischi e dalla Protezione Civile nazionale e regionale. Un filone di indagine finora mai percorso dalla giustizia modenese. Il giudice Perillo dopo l’esposizione di tutte le parti ha deciso di riservarsi, prendendosi il tempo necessario per valutare la richiesta di riapertura del caso.