Un nuovo incontro per tenere alta l’attenzione sul processo Aemilia e i fenomeni mafiosi ha approfondito il tema del caporalato. Un sistema di sfruttamento che in Emilia Romagna coinvolge non solo i braccianti agricoli, ma anche i lavoratori del reparto carni e dell’edilizia

Nessuna regione è immune alla mafia, né a un fenomeno che spesso si lega ad essa: il caporalato. Un sistema di sfruttamento che, secondo le stime, in Italia conta 450mila lavoratori esposti a ingaggio irregolare e che in Emilia Romagna conta una percentuale di braccianti sottopagati che oscilla tra il 15 e il 20 per cento. Di questo si è parlato in un nuovo convegno organizzato dal Cup di Modena con il fine di riflettere e formarsi sugli aspetti che denotano la presenza di vecchie e nuove logiche mafiose anche nel mondo del lavoro.

Nel video l’intervista a:
– Giuliano Fusco, Presidente Cup, Comitato Unitario dei Professionisti di Modena
– Marco Omizzolo, Sociologo, giornalista e ricercatore Eurispes