La liberalizzazione degli insediamenti commerciali sta mettendo a rischio il sistema delle medie e piccole superfici di vendita ed in particolare la sopravvivenza dei centri di vicinato. Per questo lo sblocca Modena va rivisto. Questo l’appello di Confesercenti Modena, che richiama il Comune ai propri compiti

Le liberalizzazioni introdotte col governo Monti seguite dallo sblocca Italia e sul piano locale, dallo Sblocca Modena, hanno portato alla nascita di nuovi supermercati. Il nuovo Bricoman e il Despar alla Madonnina, il nuovo Conad previsto alla manifattura tabacchi o nell’area dell’ex amcm sono il frutto di queste liberalizzazioni che hanno consentito procedure più snelle. Sarebbero 19 oggi le richieste per nuovi insediamenti di questo tipo presentati a Modena. Dodici sarebbero già state accolte. Una situazione che per Confesercenti Modena mette a rischio l’equilibrio della rete commerciale di vendita e soprattutto la sopravvivenza di quelle strutture intermedie, per lo più alimentari, presenti nei centri di vicinato sui quali Confesercenti richiama gli impegni del Comune. Per confesercenti il ruolo del pubblico per la sopravvivenza dei centri di vicinato, e il loro ruolo sociale importante per la vivibilità dei quartieri, è fondamentale. E se da un lato c’è l’impegno dei grandi marchi della distribuzione che li gestiscono ad investire sulla riqualificazione dei locali e dei servizi offerti, è necessario che il Comune faccia la propria parte sul fronte della riqualificazione delle aree urbane

Nel video l’intervista a Fulgenzio Brevini, Confesercenti Modena