Pietro Ragazzo, il principale sospettato dell’omicidio dell’imprenditore Raffaele Cavaliere, durante l’interrogatorio di garanzia si è dichiarato estraneo ai fatti e si è avvalso della facoltà di non rispondere. La convalida del fermo è stata rinviata, ma intanto procedono le indagini per individuare il luogo del delitto

Si è detto estraneo ai fatti e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Pietro Ragazzo, il principale sospettato dell’omicidio dell’imprenditore Raffaele Cavaliere, ieri è comparso davanti al gip Eleonora Pirillo per l’udienza di convalida del fermo nel carcere Sant’Anna ma il gip si è riservato sulla decisione. Nella giornata di ieri hanno preso il via anche i primi accertamenti autoptici sulla salma di Cavaliere. Con molta probabilità l’imprenditore casertano è stato ucciso con decine di colpi di lama, probabilmente un cutter. Il medico legale potrà stabilire il numero dei colpi mortali inferti, soprattutto sul collo e al torace, ma anche quanti colpi lo sfortunato imprenditore ha subito nel tentativo di difendersi. Intanto però le indagini della Squadra Mobile proseguono per cercare di individuare il luogo esatto del delitto. Sembra infatti che Cavaliere sarebbe stato ucciso in un altro posto e poi trasportato a bordo della sua auto all’angolo tra via Mavora e via Emilia, dove il suo cadavere è stato poi rinvenuto dalla polizia. Diversi gli indizi che hanno portato l’attenzione degli investigatori su Pietro Ragazzo: a partire dai tabulati delle celle telefoniche che indicano la posizione del sospettato nella notte dell’omicidio, e la telefonata del 50enne ad un amico per farsi andare a prendere. Non da ultimo il ritrovamento di un cutter simile a quello che si sospetti possa aver ucciso la vittima