I vaccini diventano obbligatori anche per lavorare nei reparti ospedalieri più a rischio contagio. Nei reparti di oncologia, ematologia, neonatologia, ostetricia, pediatria, malattie infettive, nei Pronto soccorso e nei Centri trapianti dell’Emilia-Romagna potranno lavorare solo gli operatori sanitari vaccinati

Dopo aver fatto da apripista con la legge sui vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola, l’Emilia Romagna ora si occupa degli addetti ai lavori. Nei reparti di oncologia, ematologia, neonatologia, ostetricia, pediatria, malattie infettive, ma anche nei pronto soccorso e nei centri trapianti della regione potranno lavorare solo gli operatori sanitari che risultano immuni nei confronti di morbillo, parotite, rosolia e varicella. In sostanza il medico del lavoro vieterà di far lavorare in questi reparti, ad alto rischio contagio, medici e infermieri che non sono vaccinati.  Ovviamente non si potrà impedire l’assunzione di chi non è vaccinato, ma si potrà vincolare il lavoro in alcuni reparti meno a rischio contagio. Questo è quanto previsto dal documento ‘ Rischio biologico e criteri per l’idoneità alla mansione specifica dell’operatore sanitario’ redatto dai medici competenti delle Aziende sanitarie, da infettivologi e da esperti dell’Università e della Regione e approvato dalla Giunta regionale, con l’obiettivo di tutelare gli operatori sanitari ma anche i pazienti assistiti.

Nel video l’intervista a Sergio Venturi, Assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna