Federalberghi Modena lancia l’allarme: per l’associazione deve essere messa in campo una attività di controllo capace contrastare gli abusi, per tutelare le imprese turistiche tradizionali e coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza

Ad agosto 2016, in provincia di Modena risultavano disponibili su Airbnb, il portale di affitti fai-da-te, 449 alloggi, di cui il 52,2% riferiti ad interi appartamenti; l’82,8 % disponibili per più di sei mesi; il 44,1 % gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. Questi dati raccolti in un’indagine, per Federalberghi-Confcommercio, dimostrano diverse irregolarità. Secondo l’associazione non è vero che si condivide l’esperienza della vacanza con il titolare visto che la maggior parte degli annunci pubblicati sul portale si riferiscono all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno; non è vero che si tratta di attività occasionali visto che la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno e non è vero che si tratta di forme integrative del reddito poiché sarebbero invece attività economiche a tutti gli effetti. Per Federalberghi vista la situazione deve essere messa in campo una attività di controllo capace contrastare gli abusi, nell’ottica di tutelare tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Modena, sottolinea infine nella nota Amedeo Faenza, presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio, si sta finalmente affacciando al mercato del turismo, ma è frenata dalle attività abusive nel settore, che inquinano il mercato con un’offerta parallela, senza rispettare le regole. E’ urgente dunque intraprendere un percorso che ripristini legalità, trasparenza del mercato e anche sicurezza sociale.