Stop agli incentivi per le caldaie alimentate solo a metano, regole più stringenti per i nuovi edifici, l’installazione di impianti solari. Ma la novità più importante della direttiva europea “Case Green” approvata dal Parlamento riguarda le ristrutturazioni. Il Governo italiano, così come ogni Stato membro, dovrà adottare un piano nazionale entro due anni, che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali: l’obiettivo è un taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. La data X definitiva è il 2050: entro allora tutto il parco residenziale dovrà essere a zero emissioni. I paesi potranno decidere su quali edifici concentrarsi. L’unico vincolo sarà garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici più energivori, quelli con le prestazioni peggiori. È stato approvato con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno però votato contro, a favore invece i partiti di minoranza. Superata la prova del Parlamento, ora la direttiva riceverà l’approvazione formale del Consiglio e diventerà effettiva. Va notato che la Commissione Ue non erogherà nuove risorse: si potrà contare su stanziamenti come il Pnrr, il Fondo sociale per il clima e i Fondi di coesione. Eventualmente, misure inedite potrebbero riguardare i prestiti sulle ristrutturazioni per i nuclei fragili.