Con l’arrivo di Alberto Bollini in panchina, il Modena ha ritrovato il suo attacco stellare. A capitanarlo è il capocannoniere Carlo Ferrario con 7 reti in 5 gare

I numeri non mentono mai. Quando Alberto Bollini si era presentato per prendere il posto di Gigi Apolloni aveva puntato su due concetti: gioco d’attacco e compattezza tra i reparti per subire meno reti, focalizzando l’attenzione sulle due fasi di gioco. La missione, nelle prime cinque gare della sua gestione, è certamente riuscita e ha permesso al Modena di conquistare 11 punti sui 15 a disposizione. Non sufficienti per tenere il passo della Pergolettese, ma utilissimi a rilanciare una squadra che sotto la gestione Apolloni stava precipitando. Se il dato relativo alla fase difensiva è il primo a cui prestare attenzione, con tre partite su cinque chiuse senza gol al passivo, i numeri dell’attacco parlano di un Modena che è riuscito a segnare due reti a gara, in tutto dieci: mattatore assoluto è Carlo Emanuele Ferrario, capocannoniere del girone D di serie D con 17 gol e ancor più trascinatore dei canarini nell’era Bollini. Il bomber ha realizzato la bellezza di 7 reti nelle 5 giornate dopo il cambio di allenatore, bottino che sarebbe stato ancora più ricco se non avesse fallito un calcio di rigore con il Mezzolara. La doppietta con il Lentigione ha permesso al Modena di conquistare un punto nella gara d’esordio di Bollini, quella firmata a Voghera ha ridato alla squadra gialloblù la vittoria in trasferta dopo più di due mesi nonché la prima gioia al nuovo tecnico, le reti con Mezzolara, Ciliverghe e Axys Zola hanno dato un contributo alla conquista degli altri 7 punti. Ferrario si è caricato sulle spalle il Modena e ora lo guida all’assalto della Pergolettese, ironia della sorte la squadra dove lo scorso anno si laureò capocannoniere assoluto della serie D vincendo anche i playoff e che in estate lasciò per venire a vincere all’ombra della Ghirlandina.