Dopo i due decessi accertati in Emilia Romagna a causa del Batterio Chimera, sono finite al centro dell’indagine della Ausl le macchine cuore polmone usate nelle sale operatorie. Sono state distribuite e commercializzate dalla ditta Livanova del gruppo Sorin

Sono state prodotte in Germania e commercializzate e distribuite dalla ditta Livanova del gruppo Sorin di Mirandola, le macchine cuore polmone, finite al centro dell’indagine avviata dalla regione per i decessi causati da Micobatterio Chimera. In Emilia Romagna ce ne sono 30 e di queste 19 sono finite nel mirino delle Ausl. In contemporanea sono scattati gli accertamenti dei Nas di Parma nella cardiochirurgia del Salus Hospital di Reggio Emilia: le analisi sono necessarie per comprendere se vi sia stata un’anomalia nel funzionamento della macchina o se si tratta di una trascuratezza nella manutenzione. Il sospetto è che il batterio si sia annidato nel serbatoio dell’acqua, utilizzata per raffreddare e riscaldare le apparecchiature in uso nelle sale operatorie. Il Micobatterio Chimera può provocare una violenta infezione e i sintomi sono molteplici: vanno dalla febbre prolungata, ai dolori muscolari, ma anche perdita di peso e affaticamento. Il problema però è che questi non compaiono subito ma a distanza di mesi se non addirittura anni. Proprio per questo motivo la Regione sta inviando delle informative ai pazienti che hanno utilizzato questo tipo di apparecchiatura. Il tempismo nella diagnosi dell’infezione può essere determinante, e se curata per tempo può salvare la vita a centinaia di persone.