L’Oncologo modenese Massimo Federico, si difende dalle accuse di corruzione e peculato sollevate nei suoi confronti che hanno portato al rinvio a giudizio. Al centro dell’inchiesta le sperimentazioni finanziate da case farmaceutiche presentate come no profit
Parla carte alla mano, quelle che costituiranno anche la sua difesa già nella prima udienza del prossimo gennaio, il Professore Massimo Federico, medico del Dipartimento di Oncologia del Policlinico. Si difende e respinge l’accusa forse più infamante e dannosa per l’immagine non solo per un oncologo di fama internazionale come lui è, ma soprattutto per chi come lui ha guidato la onlus Angela Serra fondata per la raccolta di fondi per fare nascere il centro oncologico modenese, oggi realtà di riferimento nella cura e nella ricerca sui tumori. Al centro dell’inchiesta che lo coinvolge è sfociata ora in un rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione e peculato ci sarebbero sperimentazioni presentate al comitato etico del Policlinico e fatte approvare dalla direzione generale come no profit, quando in realtà secondo l’accusa non lo erano affatto in quanto finanziate da case farmaceutiche attraverso fondi diretti ai conti dell’Angela Serra e di Fil (Fondazione Italiana Linfomi) presiedute dal professor Massimo Federico. Cinque i casi di presunta corruzione contestati nel rapporto con altrettante case farmaceutiche per sperimentazioni che vanno dal 2002 al 2015 attraverso cui le onlus gestite da Federico avrebbero incassato circa oltre un milione di euro. Sono 11 gli studi finiti nel mirino degli inquirenti su cui Federico dichiara di essere pronto a dimostrare tutta la sua estraneità. Nella conferenza organizzata proprio presso il COM Il Prof. Federico respinge le altre accuse avanzate. Quella di peculato e l’abuso d’ufficio che viene contestata all’associazione Angela Serra per avere occupato, senza pagare l’affitto il quarto piano della palazzina del COM e per avere utilizzato le attrezzature. Solo un marziano può pensare che l’Angela Serra abbia occupato il COM quando il COM stesso è stato realizzato dall’associazione e utilizzato sulla base di una convenzione già attiva dal 1999. Poi respinge anche la seconda accusa per peculato secondo la quale il professor Federico si sarebbe letteralmente impossessato del registro tumori del quale era direttore, negando di consegnarlo all’Ausl quando gli è stato chiesto. A me non è mai stato chiesto, replica, è stato chiesto all’Angela Serra che però non ha la competenza e né le funzioni né per custodirlo né per gestirlo.
Nel video l’intervista a Massimo Federico, Oncologo



































