Sul trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada, il Ceta, il Ministro del Lavoro Di Maio è intervenuto con una pesante bocciatura, sulla quale il mondo commerciale si divide

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio stronca il Ceta, il trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada. Durante il suo intervento all’assemblea nazionale di Coldiretti, il Ministro ha affermato che la maggioranza respingerà quello che ha definito un “trattato scellerato” ed ha aggiunto che “se anche un solo uno dei funzionari italiani all’estero continuerà a difenderlo verrà rimosso”. Il Comprehensive Economic and Trade Agreement, approvato dall’europarlamento nel 2017, è in attesa di tornare in aula per la ratifica che lo renderebbe del tutto applicabile, mentre per ora è valido solo in forma “provvisoria”. Si tratta di un accordo commerciale che prevede l’abbattimento dei dazi, la semplificazione degli investimenti e la tutela di prodotti agroalimentari, fissando parametri più stringenti. La sua mancata approvazione potrebbe avere pesanti effetti sull’esportazione in un mercato come quello canadese, che rappresenta un riferimento per molti prodotti del nostro territorio. Per Confindustria, la mancata ratifica del Ceta rappresenta un errore, mentre così non la pensa Coldiretti. Fin dagli esordi il settore agroalimentare aveva espresso perplessità sull’accordo. La preoccupazione di Coldiretti Modena riguardava la tutela del Made in Italy perché secondo l’associazione non era sufficiente: a livello provinciale dei 13 prodotti a denominazione di origine di Modena, solo 6 sono riconosciuti dal Ceta, mettendo tutti gli altri sullo stesso piano dei prodotti canadesi che ne costituiscono l’imitazione.