Otto ore di stop per circa 5mila addetti a Modena che hanno rivendicato la difesa dei diritti e dei salari per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro

Ha coinvolto anche i lavoratori del modenese, in prevalenza donne, lo sciopero nazionale del settore tessile, abbigliamento, industria in difesa dei diritti e dei salari per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il settore è particolarmente importante e nel nostro territorio vede impegnati circa 5mila addetti, risultando in Regione come il terzo per ampiezza dopo il metalmeccanico e l’agroalimentare. A Modena il distretto maggiormente interessato è quello di Carpi che conta sia molte piccole e medie aziende che realtà di ampie dimensioni. I Sindacati uniti e i lavoratori contestano alla controparte confindustriale di Sistema Moda Italia, il tentativo di limitare i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori. In questi giorni si sono svolte le assemblee in tutte le realtà produttive del settore, anche in preparazione della manifestazione nazionale che si terrà nel mese di dicembre. Secondo le sigle è stato proposto un modello contrattuale che rinviando i calcoli sull’inflazione all’anno successivo non dà, all’atto della sottoscrizione, nessuna certezza economica.