Il Ministero della Salute riconosce ai donatori la possibilità di andare ai centri prelievi, in quanto la donazione di sangue, plasma e piastrine viene inclusa tra le “situazioni di necessità” per cui sono consentiti gli spostamenti. Il documento del ministero spiega che le attività di donazione rientrano tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria e tiene conto di un calo generale della raccolta che sta determinando il rinvio degli interventi chirurgici non urgenti e potrebbe compromettere le terapie trasfusionali necessarie ogni giorno a oltre 1800 pazienti in Italia. E se nei primi giorni dell’epidemia i donatori modenesi non si erano fatti scoraggiare, negli ultimi 10 giorni anche l’Avis della provincia di Modena ha registrato un calo di circa il 10% nella raccolta. Per il momento le scorte rimangono più che sufficienti per coprire le attività trasfusionali nelle strutture sanitarie. Non c’è emergenza ma andare a donare è possibile quindi i cittadini sono invitati a farlo. Le regole da seguire sono sempre le stesse evitare gli affollamenti nelle sale d’attesa e segnalare al Servizio Trasfusionale l’insorgere di episodi febbrili nei 14 giorni successivi alla donazione.