“Per la scuola 1,5 miliardi non bastano. Ne servono più del doppio”. A richiamare la necessità di investire oltre tre miliardi nell’istruzione è il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in un’intervista a “Repubblica” in cui incalza il governo sul tema del rientro in classe a settembre. “Sia chiaro che l’Italia non riparte davvero se non riparte la scuola”, ha incalzato il governatore sul quotidiano nazionale, sottolineando la necessità di far ripartire le lezioni in presenza e in sicurezza. Secondo Bonaccini, le risorse annunciate di 1,5 miliardi sono poche perché a suo dire servono solo per la spesa corrente, mentre le misure anti-contagio, a cominciare dal distanziamento, impongono più spazio e più personale docente. “Occorre agire su due piani” ha quindi asserito il presidente “nell’immediato, bisogna assumere tutti i docenti che serviranno. Bisogna avere risposte su questo, nonostante il governo abbia fatto un passo importante stabilizzando 200mila precari. Nel medio periodo, va avviato un piano pluriennale di edilizia scolastica che metta in sicurezza ogni istituto, da Sud a Nord”. Dopo l’approvazione del Dl scuola di sabato il governatore dell’Emilia-Romagna aveva inoltre incalzato il governo al fine di ottenere il prima possibile linee guida anticovid per il rientro a scuola entro giugno e non più tardi.