Slitta al prossimo 12 dicembre la scadenza per la conclusione del secondo stralcio dei lavori di recupero e riqualificazione architettonica di piazza Mazzini comprendente i locali dell’ex Diurno. Il progetto esecutivo, approvato nel novembre 2018 in via definitiva per l’importo a base di gara di 670.684 euro, ed affidato a dicembre al raggruppamento di due imprese di Pesaro e Bologna prevedeva la consegna tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Scadenza che non sarà rispettata. Con una lettera inviata nei giorni scorsi in Municipio protocollata lunedì l’impresa capofila ha chiesto una proroga di 60 giorni del termine di ultimazione dei lavori. Le motivazioni di tale richiesta riguardano lavori imprevisti (smaltimento dei mattoni e delle tavelle del solaio impregnati di materiale oleoso aspirazione delle acque sporche di idrocarburi e lavaggio platea di fondazione, ripristino del tratto terminale del vecchio pozzo), che hanno dilatato i tempi d’esecuzione. Gli uffici tecnici comunali hanno valutato e accolto la richiesta concludendo che 60 giorni sono troppi e per il superamento degli imprevisti con lavori straordinari ne possono bastare 40. Una differenza sostanziale perché porterebbe la data del termine del cantiere non più dopo bensì prima delle festività natalizie. Nuova data fissata al 12 dicembre. Che se rispettata segnerà un traguardo importante per la città. Il progetto per la riqualificazione dell’ex diurno di piazza Mazzini è uno dei più promessi e più abbandonati degli ultimi 20 anni. A proporlo, nel 1999, ai tempi della suo incarico da assessore comunale al centro storico, fu anche l’attuale presidente della regione Stefano Bonaccini. Dopo il passaggio di due sindaci e 20 anni di attesa, questa sembrerebbe essere a tutti gli effetti, visto anche il forte avanzamento dei lavori, la volta buona per vedere restituito alla città un angolo sotterraneo rimasto invisibile per più di 40 anni.