C’è grande tensione fra i mirandolesi sull’ospedale Santa Maria Bianca dove da tempo la carenza di personale, come per altre strutture sanitarie del territorio, mette a rischio la sua attività e in maniera direttamente proporzionale la forte preoccupazione è che a cascata a farne le spese possa essere anche il pronto soccorso. Inoltre, da tempo l’ospedale di Mirandola a subito forti cambiamenti – come ha dichiarato Nicoletta Magnoni, Consigliere Comunale per il Movimento 5 Stelle presso Comune di Mirandola – il punto nascita è stato chiuso e il nosocomio con il Pal 2011, è stato declassato a ‘ospedale di prossimità’. Sino al 2011 – sottolinea la consigliera – il Santa Maria Bianca era il punto di riferimento per tutta l’area nord del territorio modenese, accogliendo anche pazienti dal mantovano e dal ferrarese. Ora la Regione ha spostato il suo interesse verso il Ramazzini di Carpi togliendo di fatto potere a Mirandola. A rispondere a tali tensioni è la stessa Ausl per la quale e il presidio ospedaliero non è in discussione. E proprio per questo l’Azienda ha già attivato diversi bandi per il reperimento di professionisti da inserire nella rete dell’emergenza urgenza e quindi al Pronto Soccorso. Purtroppo, tali bandi, ricorda Nicoletta Magnoni, vanno quasi deserti per i motivi che interessano tutto il settore sanitario anche a livello nazionale. La non adeguatezza degli stipendi e un carico di lavoro insostenibile. Tasselli che non rendono più appetibile la professione sanitaria. Tanti elementi che, ha concluso la consigliera Magnoni, hanno fatto perdere credibilità alle parole dell’Ausl.