La sconfitta di Roma ha lasciato il segno in casa biancorossa, anche se la società ha confermato la fiducia in mister Castori. Nel mirino i troppi gol subiti, ben 15 in 6 gare, e la sfida col Torino di sabato prossimo rappresenta già un crocevia decisivo per la stagione biancorossa.

Nessuno si era illuso dopo le belle prove con Inter, Fiorentina, Palermo e Napoli. E nessuno vuole fare processi sommari ora dopo la debacle di Roma. La A del Carpi è ancora un quesito senza risposte certe. Ci sono delle sensazioni, ma anche tanti punti interrogativi che solo i mesi di ottobre e novembre – ricchi di scontri diretti – riusciranno a chiarire. La sfida dell’Olimpico ha riportato alla mente i fantasmi del debutto di Genova. Una sconfitta larga, ma largamente imputabile ai troppi errori individuali dei biancorossi, che come a Marassi dopo aver subito il primo gol si sono seduti. I 15 gol subiti in appena 6 gare, alla media di quasi 3 a partita, sono il peggior dato statistico difensivo fra tutte le squadre professionistiche italiane. Eppure 10 di queste reti sono arrivate in due sole gara, mentre nelle altre 4 il Carpi ha dimostrato di sapere tenere bene subendo appena 5 gol La società ha ribadito la piena fiducia in mister Castori, che fino a qui ha dovuto affrontare 6 delle prime 12 in classifica. Il calendario tremendo di fatto rappresenta l’alibi più grande per la classifica del Carpi, che stasera dopo le 21 in caso di successo del Frosinone nel posticipo con l’Empoli, potrebbe scivolare da solo all’ultimo posto. La sfida di sabato prossimo alle 18 col Torino, prima della seconda sosta del campionato, ha già da oggi il sapore della gara della verità. Per il futuro di Castori e per capire davvero quale è il vero volto del Carpi.