Nel video l’intervista a Gianfranco Zinani, Ristorante L’Incontro di Carpi

Il comparto dell’imprenditoria enogastronomica, che comprende 26 realtà e più di 34.000 associati tra cuochi, ristoratori, pizzaioli, panificatori, pasticceri, cioccolatieri, gelatieri, responsabili di sala, si è mobilitato per chiedere al Governo e alle Istituzioni di adottare norme per garantirne la sopravvivenza. A lanciare nuovamente l’appello, dopo il primo firmato il 2 aprile scorso, sono tutte le associazioni tra cui anche il Consorzio Modena a Tavola. otto le misure richieste necessarie alla sopravvivenza di moltissimi rappresentanti nel settore, che a causa dell’emergenza Covid-19 stanno vivendo una crisi senza precedenti: dalla cancellazione delle imposte nazionali e locali pertinenti come IMU e TARI, alla proroga della cassa integrazione straordinaria per il personale fino al 31 dicembre 2020 e alla sospensione di leasing, mutui e noleggio fino alla stessa data, passando per l’armonizzazione delle regole per l’accesso al credito, la detassazione sulle risorse umane in organico, gli oneri contributivi e assistenziali e i benefits. A queste si aggiungono anche le richieste di un credito d’imposta al 60% riconosciuto al proprietario con 40% a carico del locatario, misure di sostegno a fondo perduto oltre alla possibilità di estendere a tutti l’asporto. Misure che, affermano le associazioni, si ritengono necessarie nella consapevolezza che il comparto enogastronomico è il principale strumento di valorizzazione del Made in Italy nel mondo.