Nei giorni scorsi l’Avis aveva garantito l’apertura per quanti volessero donare il sangue e anche il decreto emanato dal governo aveva dichiarato che la donazione era considerata una motivazione accettata nel modulo dell’autocertificazione per uscire. Il messaggio è stato recepito dai cittadini, dato che l’Avis di Modena nei giorni di sabato, domenica e lunedì ha registrato un boom di donazioni che hanno raggiunto il 30% in più rispetto alle normali sedute di raccolta. Non sono stati un problema i tempi di attesa più lunghi, dovuti chiaramente all’assicurarsi del rispetto delle normative ministeriali: 920 il numero di donatori di sangue, plasma e piastrine che si sono presentati nelle 20 sezioni comunali aperte, on il picco che è stato raggiunto nella giornata di sabato quando sono state registrate 281 donazioni. Tra i numerosi donatori che si sono messi in fila davanti alla sede dell’associazione di Via Livio Borri c’era anche Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo della Diocesi di Carpi, per contribuire anche lui alla solidarietà. Una solidarietà che sta coinvolgendo non soltanto i donatori, perché tante sono le richieste ricevute dall’Avis di non donatori o ex tali che vogliono dare il proprio aiuto in questo momento delicato: l’associazione ricorda che, in questo periodo, l’invito è rivolto soltanto a chi è già donatore attivo, dato che gli esami di idoneità sono sospesi. Per non disperdere quest’ondata di generosità però l’Avis ricorda che chi volesse diventare donatore può fare richiesta online e verrà ricontattato quando la situazione sarà tornata alla normalità.