È la settimana delle prove a quiz per chi sogna di diventare insegnante di ruolo. I concorsi sono partiti in tutta Italia, a cominciare da chi aspira al tempo indeterminato nelle scuole dell’infanzia e della primaria. Dal 13 al 19 marzo è la volta per gli aspiranti docenti di ruolo delle medie e delle superiori. Sono soprattutto i precari a tentare il quiz, 50 domande in 100 minuti. Chi passerà allo scritto, con almeno un punteggio di 70 su 100, andrà alla prova orale dove sarà chiesto anche di svolgere una lezione simulata. I posti a livello nazionale sono poco più 44.500, per quasi 400mila persone che hanno fatto domanda. Di questi, entrerà solo uno su dieci. Dalle opportunità nuove, ai problemi passati. Il concorso, spesso al centro di polemiche per la sua organizzazione, ha anche quest’anno creato non pochi scontenti, da chi si vede di nuovo di fronte ai famigerati quiz, a chi deve fare i chilometri per sostenere la prova. Le sedi, come ogni anno vengono scelte dal provveditorato regionale e possono essere anche molto distanti dal luogo di residenza. C’è anche chi, nei gruppi social, lamenta la grande quantità di studio, soprattutto per quei precari che hanno già famiglia e che faticano a trovare il tempo per la pila di tomi da studiare. E poi c’è chi, ritiene che alla fine i quiz siano solo basati sulla fortuna e quindi non efficaci per capire l’effettiva competenza di chi da tempo sogna e si impegna per uscire dal precariato.