Sono 14 i casi confermati di contagio da coronavirus in Lombardia, a cui se ne aggiungono due registrati in Veneto; oltre 250 le persone attualmente in isolamento. Il caso più grave è quello di un 38enne residente a Codogno. Positivi ai test anche sua moglie, incinta all’ottavo mese, e uno stretto conoscente, entrambi ricoverati in isolamento al Sacco di Milano. Gli altri tre casi sono stati individuati durante gli accertamenti effettuati nella notte.

Il paziente 0, quello da cui è partito il contagio, si supponeva fosse un manager di rientro dalla Cina di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, amico del 38enne. Ma il suo tampone è risultato negativo al test. Nonostante questo la Regione Emilia-Romagna fa sapere che sono in corso ulteriori ricerche per capire se può essere risultato infetto nei giorni passati.

E intanto anche due piacentini sono stati messi in isolamento per essere entrati in contatto con il 38enne di Lodi. Una donna, sua collega, per cui è atteso l’esito del tampone esaminato nel laboratorio di riferimento regionale del Sant’Orsola. E, in questo caso però isolamento domiciliare volontario, l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il 38enne al Pronto Soccorso di Codogno, nel lodigiano.

Sono inoltre state messe sotto sorveglianza sia la Unilever di Lodi sia la Mae di Fiorenzuola d’Ara a Piacenza, le due aziende che in maniera diretta o indiretta sono entrate in contatto negli ultimi 20 giorni con il 38enne lodigiano risultato positivo al Coronavirus.

La sanità pubblica regionale, in via precauzionale, sta già contattando tutte le persone per le quali è ritenuta necessaria un’ulteriore verifica perché valutate potenzialmente a rischio. Ai cittadini si chiede di mantenere la maggiore tranquillità possibile”. “Tutti i protocolli sono stati attivati e la situazione è monitorata costantemente”, assicura la Regione, che in caso di sintomi collegabili al Coronavirus (febbre e problemi respiratori) raccomanda di “non accedere direttamente alle strutture di Pronto soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o il 118”. L’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, ha affermato che chi è entrato in contatto con il 38enne lodigiano, il primo a cui è stato diagnosticato il Coronavirus è già stato individuato dai servizi della Regione Lombardia, che sta facendo tutti gli accertamenti del caso.