Modena dà l’ultimo saluto a un pezzo della sua storia. Si sono tenuti questo pomeriggio i funerali di Luigi Paganelli, partigiano cattolico, ex dirigente Dc ed ex sindacalista, spentosi all’età di 97 anni
Tra commozione e racconti di una vita memorabile, è stato dato questo pomeriggio l’ultimo saluto a Luigi Paganelli. Si è spento nel suo letto nella notte del 4 gennaio, aveva 97 anni. 97 anni pieni di storie, le più importanti delle quali sono state ricordate oggi nella chiesa della Beata Vergine Addolorata di via Rangoni. Come quando nel 1943 si unì alla Resistenza, dando il suo contribuito alla riconquista della libertà come Partigiano cattolico. In quegli anni conobbe Ermanno Gorrieri, comandante delle Brigate Italia. Nacque un’amicizia strettissima, che quasi trent’anni dopo portò alla fondazione del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, come espressione della cultura dei cittadini cattolici impegnati nel sociale. In tempo di pace, Paganelli divenne un dirigente della Democrazia Cristiana. Una naturale solidarietà lo spinse a tenere alta l’attenzione verso i temi sociali e prestò servizio come segretario Acli sino al 1949. Ma non si fermò a questo: dal 59 al 73 fu anche segretario provinciale della Cisl. Promosse la cultura e l’impegno sociale attraverso il centro culturale Ferrari, il Centro Studi nazionale a Firenze, che creò lui stesso, e promosse la Fondazione Gorrieri, quella dedicata all’amico di sempre. 97 anni intensi, raccontati da chi l’ha conosciuto e dalla famiglia, che riunita insieme alle istituzioni e a numerosi modenesi, oggi nel giorno dell’ultimo saluto, non hanno celebrato la morte, ma la vita






































