Il racconto dei tre modenesi sopravvissuti all’attentato di Capodanno: in Turchia è caccia al killer, l’Isis ha rivendicato
“Abbiamo visto sparare e ci siamo buttati a terra: nel locale c’era il panico”. E’ il racconto dei tre giovani modenesi scampati alla strage di Capodanno di Istanbul. In Turchia è ancora caccia all’attentatore che ha fatto fuoco con un kalashnikov all’interno della discoteca Reina, dove erano in corso i festeggiamenti per il nuovo anno. Trentanove sono i morti accertati. I tre modenesi, che vogliono mantenere l’anonimato, lavorano da anni a Istanbul e si trovavano nel club in compagnia di amici di Brescia e Palermo. Dopo aver sparato il killer è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Ora è ricercato in tutto il Paese. La strage è stata rivendicata questa mattina dall’Isis. Secondo fonti anonime delle autorità turche, citate dai media locali, l’attentatore, potrebbe essere originario dell’Asia centrale: Kirghizistan o Uzbekistan: sarebbe legato alla stessa cellula che a giugno colpì l’aeroporto Ataturk, causando 47 morti. Sempre secondo i media turchi, otto persone sono state fermate perché sospettate di essere coinvolte con la strage. Secondo altre indiscrezioni, la Turchia aveva ricevuto il 30 dicembre informazioni di intelligence dagli Stati Uniti su possibili attacchi a Istanbul o ad Ankara nella notte di Capodanno. Queste informazioni avevano innescato una serie di blitz delle forze speciali, che tra il 28 e il 31 dicembre hanno arrestato 63 presunti affiliati all’Isis.


































