Cinque misure cautelari personali, tra le quali tre arresti, 12 persone indagate, oltre 50 operatori della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato coinvolti: sono questi i numeri dell’operazione “Melisseo”, vasta indagine eseguita dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato di Reggio Emilia che ha interessato anche la nostra provincia. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, un avvocato 45enne con lo studio nella nostra città avrebbe fattivamente aiutato altri tre indagati modenesi ad acquisire la gestione di quattro società reggiane al fine di portarle al fallimento, distraendo quindi i patrimoni aziendali. Una di queste, in particolare, aveva raggiunto significativi livelli di fatturato di occupazione, arrivando a contare una trentina di dipendenti. Il patrimonio complessivo delle società coinvolte, appartenenti ai settori della costruzione di macchine agricole e del commercio di materiali per l’edilizia, avrebbero fruttato non meno di un milione e 600 mila euro. I modenesi finiti nei guai, oltre all’avvocato, sono un 56enne di Castelnuovo Rangone, un 63enne e un 43enne residenti in città. Le indagini, iniziate nel 2018, hanno permesso di ricostruire il modus operandi con cui gli indagati avrebbero portato le aziende al fallimento: secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, le società venivano messe in condizioni insostenibili per la loro sopravvivenza, con il blocco di nuove forniture, il mancato pagamento delle utenze energetiche a cui faceva seguito il blocco della produzione. Le ipotesi di reato sono bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni fittizie, omessa dichiarazione annuale ai fini Iva e utilizzo in compensazione di crediti inesistenti, per un’evasione complessiva di oltre un milione e 200mila euro