Le immagini di carrelli che entrano ed escono liberamente dalle porte scorrevoli dei supermercati sono ormai un ricordo. In tempi di coronavirus i modenesi hanno dovuto modificare tutte le loro abitudini, comprese quelle nel fare la spesa, uno dei pochi motivi per cui è consentito uscire di casa. Ma le condizioni sono stringenti: il metro di distanza va sempre rispettato, sia all’interno, che all’esterno dei negozi. Non è quindi più cosa rara vedere lunghe code fuori dagli esercizi commerciali di generi alimentari. I vigilantes controllano che nelle file vengano rispettate le misure di sicurezza. Il carrello non è più solo un contenitore, diventa l’unità di misura per capire se nella coda la distanza è rispettata. All’interno del negozio, ci si muove tra le corsie guardando non solo ciò che c’è da comprare, ma anche quanto dista il cliente più prossimo. Quasi tutti si dotano di mascherine e di guanti in questa nuova, temporanea quotidianità fatta di attese e di distanze, di uscite contingentate e di contatti solo digitali. E così i carrelli si riempiono di ciò che è necessario: il consiglio è quello di fare la spesa una sola volta alla settimana. Ogni uscita di casa, può essere una porta aperta per la diffusione del virus.
LIMITAZIONI A MODENA: FARE LA SPESA IN FILA E’ LA PRASSI
Sta diventando sempre più consueto vedere lunghe file per i clienti che aspettano, distanti un metro l’uno dall’altro, di poter entrare a fare la spesa. Anche nella giornata di ieri, la carovana silenziosa di carrelli si è formata davanti a diversi punti vendita