Le imprese di onoranze funebri in Emilia-Romagna dovranno essere accreditate per poter operare nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Si irrigidiscono i controlli dei servizi funerari, a quasi un anno dall’inchiesta “mondo sepolto” che portò a scoprire un vero e proprio racket “del caro estinto” che portò al sequestro di 13 milioni di euro e all’arresto di 30 persone. Le strutture sanitarie, sia pubbliche che private, potranno tracciare attraverso l’uso di un badge chi accede alle camere mortuarie, rendendo così possibile verificare in tempo reale eventuali concentrazioni sospette nell’assegnazione dei funerali alle stesse imprese. Le aziende funebri dovranno essere accreditate e i loro nominativi saranno disponibili online, sul sito della Regione. Sono stati inoltre introdotti requisiti minimi numerici per personale e mezzi per poter garantire l’espletamento dell’attività, facendo esplicito riferimento ai contratti collettivi nazionali di lavoro, oltre che l’obbligo della Segnalazione certificata di inizio attività per le imprese funerarie, anche se si parla dell’apertura di sedi secondarie. Sono questi i principali giri di vite che la Regione ha introdotto a contrasto della corruzione nel settore delle pompe funebri: cambiamenti rilevanti per chi opera nel settore che ora avrà tempo sei mesi per adeguarsi