Nel video l’intervista ad Alessandra Fantuzzi, Direttore dell’Igiene pubblica Ausl

Il primo caso dell’anno in Emilia-Romagna di infezione da West Nile Virus è stato registrato il 2 luglio a Modena. Proprio per questo, l’Istituto Superiore di Sanità ha inserito la provincia tra le “zone rosse”. Si tratta però di una misura prevista dalla procedura nazionale e non deve generare allarmismo. Lo evidenzia anche il Piano regionale di sorveglianza e controllo 2025, secondo cui la circolazione delle arbovirosi trasmesse da zanzare risulta più contenuta rispetto agli anni precedenti. Ma non per questo meno monitorata. A Modena, un’ordinanza prevede trattamenti adulticidi settimanali nelle aree verdi e interventi larvicidi porta a porta ogni 20 giorni, fino a inizio ottobre, in una fascia di 200 metri attorno alle aree delle manifestazioni. Il virus, presente stabilmente in regione dal 2008, ha causato un solo caso con encefalite e due casi asintomatici individuati tramite screening sui donatori. Nessun caso febbrile né decesso. Ma la sorveglianza ora si intensifica. Intanto, proseguono regolarmente le donazioni di sangue, tutte testate per gli arbovirus. Oltre a West Nile, in Emilia-Romagna si sono registrati tre casi autoctoni di Dengue e due di Chikungunya, a fronte rispettivamente di dieci e cinque casi importati. Nessuna infezione da Zika è stata rilevata.