Nel video Stefano Longagnani Docente Istituto Superiore Corni

Risse e aggressioni tra ragazzi, spesso poco più che adolescenti, sono normalità. Ormai nelle zone tra l’autostazione e il parco Novi Sad sono rientrate nella quotidianità. La dinamica è quasi sempre la stessa, giovanissimi che si affrontano mentre i coetanei intorno riprendono la scena con lo smartphone. I video poi finiscono sui social dove vengono commentati, condivisi e banalizzati. La violenza sembra diventata quasi spettacolo. Su TikTok esistono addirittura profili in cui adolescenti si mostrano con mazze da baseball in mano, cani aggressivi e atteggiamenti minacciosi. È come se molti di loro si fossero desensibilizzati alla violenza, incapaci di percepirne davvero la gravità.

Secondo il Prof Longagnani, vittima lui stesso tempo fa dell’escalation di violenza giovanile, la scuola, pur cercando di intervenire con sportelli psicologici e progetti di inclusione, spesso non riesce ad incidere. Le classi sono troppo affollate, le risorse sempre più scarse.