Ha preso il via questa mattina il processo a carico del giovane accusato dell’aggressione di Tabina di Magreta, ai danni di una donna di 66 anni avvenuta lo scorso 15 aprile sulla pista ciclabile di via Tomaselli mentre faceva jogging. Davanti al Tribunale per i Minorenni di Bologna, l’imputato, minorenne all’epoca dei fatti, è chiamato a rispondere di tentato omicidio, violenza sessuale e rapina pluriaggravata. Durante l’udienza di oggi, in un primo momento il ragazzo, di origine tunisina, ha preferito non rendere dichiarazioni sui fatti, limitandosi a parlare del proprio percorso di vita e dell’arrivo in Italia. L’avvocato Catia De Luca, difensore d’ufficio del minore, ha chiesto per lui il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. Durante la camera di consiglio, però, il giovane ha deciso di rispondere alle domande, negando ogni coinvolgimento e sostenendo di essere stato scambiato per un’altra persona. Avrebbe spiegato di essersi sporcato i vestiti cadendo in una pozzanghera e di essersi lavato poco dopo, circostanza che, secondo lui, avrebbe generato il malinteso. Tuttavia, ha riconosciuto come proprie le scarpe, la tuta e la bicicletta riprese dalle telecamere nella zona del rientro verso la comunità “Orione 80”, pochi minuti dopo l’aggressione. Un passaggio che, secondo l’avvocato della famiglia della vittima, Marco Pellegrini, rappresenterebbe di fatto un’ammissione indiretta della sua presenza sulla scena dell’aggressione. Al termine dell’udienza è stata accolta la richiesta di perizia per valutare la maturità e la capacità di intendere e di volere del minore. L’incarico al consulente verrà conferito martedì pomeriggio. Nel frattempo, il ragazzo resta in carcere in attesa dei prossimi sviluppi.

VIOLENZA A TABINA, AFFIDATO L’INCARICO PER LA PERIZIA PSICHIATRICA
Oggi prima udienza per il minore accusato di aggressione sessuale a Tabina di Magreta. La difesa ha chiesto per lui il rito abbreviato, condizionato a una perizia psichiatrica.





































