I lunghi tempi di attesa hanno indotto l’U.S. Modena Calcio ha inviare un ultimatum a Piazza Grande. Se nulla sarà ancora deciso entro il 15 maggio, il duo Samorì-Gibellini si tirerà fuori dai giochi

Messaggio diretto al sindaco Muzzarelli che sa di ultimatum. Il gruppo Samorì -Gibellini, nella conferenza stampa di ieri, ha inviato un chiaro avviso a Piazza Grande. O arriverà una decisione entro e non oltre il 15 maggio o l’U.S. Modena Calcio si ritirerà dalla corsa alla rinascita del club canarino. Troppi lunghi i tempi di attesa, troppe le vicende ancora poco chiare. Cinque mesi dopo quel 9 gennaio data in cui gli imprenditori riuniti dall’avvocato Samorì hanno mostrato il primo interesse ad avviare un progetto per il nuovo Modena, fino ad arrivare a oggi, nulla è cambiato e questo ha preoccupato la compagine. Costruire un club praticamente da zero, scegliere un direttore sportivo e un allenatore, oltre che organizzare la società  non è un’operazione che si compie in pochi giorni. Le squadre di Serie D che hanno concluso il campionato la scorsa settimana si stanno già muovendo per la prossima stagione che inizierà il 19 agosto con il primo impegno ufficiale in Coppa Italia e il rischio di arrivare in ritardo su tutti i fronti è altissimo. Il piano industriale e sportivo dei dieci soci è serio e per una realizzazione positiva ha bisogno di tempistiche diverse rispetto a quelle lunghissime della commissione e dell’amministrazione. Ecco dunque i motivi per cui l’U.S. Modena Calcio ha dettato i tempi al Comune. Nel frattempo i 7 saggi, riunitisi ieri, dovrebbero esprimersi entro questa sera. Altro aspetto evidenziato in conferenza stampa è la fidejussione personale che l’amministrazione ha rinunciato per agevolare la cessione del Modena calcio alla CPL. Quest’ultimo, disfattosi del Modena nel 2009, ha preteso di non avere più la fidejussione personale a garanzia del mutuo sullo stadio Braglia, operazione che ha poi gravato per circa 3,5 milioni di euro sulla colletività. Soldi che il sindaco dovrà pretendere o si tratterebbe di un Robin Hood al contrario. Rubare ai poveri per dare ai ricchi.