I biancorossi chiudono senza reti al passivo per la prima volta in stagione in trasferta e con lo 0-0 di Roma contro la Lazio tengono viva la fiammella della salvezza

Nella calza il Carpi non trova carbone ma rimpianti. Lo 0-0 di Roma contro la Lazio, da sottoscrivere alla vigilia, lascia quel sapore dolce amaro che solo le vittorie sfiorate sanno dare. I biancorossi costruiscono le tre migliori palle gol di una gara molto equilibrata, nella quale per la prima volta in campionato in trasferta il Carpi chiude senza gol al passivo. Il 5-3-2 riproposto dal tecnico dopo la sorpresa con la Juve ha l’effetto di anestetizzare la verve della Lazio, che spara a salve per tutti i 90′. Pioli prova a cambiare e rivoltare i suoi attaccanti, ma la Lazio non calcia nemmeno una volta verso la porta di Belec. Felipe Anderson e Candreva sono impalpabili, Matri annullato da un gigantesco Romagnoli, nemmeno gli ingressi nella ripresa di Keita, Klose e Djordjevic servono a dare la scossa. Le tre chance per vincere le ha invece la squadra di Castori. La prima in avvio è sul destro di Di Gaudio, che sfiora il palo con una parabola a giro. Nella ripresa da una palla rubata da Lasagna a Konko nasce la ripartenza che Zaccardo però calcia debole fra le braccia del portiere laziale. Poi in pieno recupero Lasagna beffa Konko ma dalla linea di fondo trova ancora Berisha a dirgli di no. Alla fine i fischi di un Olimpico semideserto mortificano i biancazzurri ed esaltano il Carpi, che 11 mesi dopo si prende la sua vendetta sportiva su Claudio Lotito. La classifica, che conta molto di più, racconta di un punto rosicchiato a Genoa, Palermo e Verona e del -5 dalla zona salvezza, da migliorare sabato quando l’Udinese chiuderà al Braglia il girone di andata. Contro i friulani potrebbe esserci in campo anche Mancosu, visto che Carpi e Bologna hanno trovato l’accordo. Forse invece non ci sarà Borriello, mercoledì seduto per 90′ in panchina. Il suo addio è sempre più vicino.